A casa nostra era nonna Delia l’esperta di orecchiette.
La guardavo mentre impastava, tagliava, cavava, velocissima. Provavo ad aiutarla, e nel tempo che io impiegavo per formare un’orecchietta tutta sbilenca lei ne aveva già cavate dieci perfette.
Oggi ho provato copiare i suoi gesti, fidandomi di una sbiadita immagine della memoria. Ho cavato le mie orecchiette sbilenche, ho riso vedendo il suo sorriso, ho ripensato al gioco che facevamo quando la zuppiera di orecchiette al sugo fumanti veniva portata in tavola: chi avesse trovato l’orecchietta sbilenca, o un cavatello infiltrato, avrebbe avuto tutta la fortuna dalla sua. Cercavamo attentamente, noi bambini, nei nostri piatti, e gridavamo forte quando trovavamo l’orecchietta fortunata.
Potrò rifare questo gioco, ora, all’inverso: fortuna a chi troverà un’orecchietta ben cavata, fra le sbilenche!