Incontro Federico Poole, curatore del Museo Egizio di Torino
“All’Università mi trovai in modo casuale, spinto dalla curiosità, a frequentare le lezioni di egittologia di Claudio Barocas. Facevo un’ora di geroglifico e un’ora di storia dell’Egitto, e quello che mi conquistò all’epoca furono essenzialmente due aspetti. Il primo, la scrittura geroglifica. Le lingue mi sono sempre piaciute, e l’idea di poter leggere questa scrittura non alfabetica mi appassionò subito, e mi appassiona tutt’ora. L’altro aspetto, forse ancora più importante, fu il taglio sociologico, o forse è meglio dire antropologico, che Barocas dava alla disciplina. Queste sono state le due prime motivazioni, l’approccio socio-antropologico alle grandi civiltà antiche e il piacere di starsene a leggere e tradurre un testo egiziano”.
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Incontro Sergio Verna, liutaio di ghironde
“Un giorno mi sono innamorato della ghironda, così, sentendola suonare in giro. Mi piaceva il suono, così particolare. Ne volevo una, volevo imparare a suonarla. Il problema è che era uno strumento troppo costoso da comprare. Allora ho preso le misure di quella di un amico e ho provato a costruirla da me. La prima non è venuta malissimo. Ho continuato a provare, chiedevo cose a chiunque sapesse aiutarmi, rompevo le scatole in lungo e in largo per capire come le varie cose si potevano migliorare, e da lì ho cominciato”.
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Incontro Alfio Moriconi: la vita è troppo lunga per…
“Mentre mi trovavo negli Stati Uniti un giorno sentii parlare di un wine tasting che si sarebbe tenuto nella città in cui vivevo. Non avevo idea di cosa fosse. Per me il vino era un cibo, un prodotto della tavola, come la frutta, il pane. Negli Stati Uniti invece è arrivata quella ‘fantasia’ del vino”
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